Più verde pubblico per salvaguardare i bambini.

AnagniCulturAmbiente

L’esposizione a smog e polveri sottili peggiora la condizione di persone già affette da disturbi respiratori o allergie. E’ per questo che, come conferma un recente studio, bisogna potenziare la presenza di giardini, parchi e alberi.

Asma, allergie e patologie respiratorie sono in forte aumento tra i bimbi e gli adolescenti. Le zone più colpite da questo fenomeno sono quelle metropolitane.

“L’inquinamento atmosferico tipico dei nostri centri urbani non è la causa diretta delle malattie respiratorie – afferma il prof. afferma il prof.  Carlo Capristo consigliere nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (parco2SIMRI) – È però dimostrato scientificamente che l’esposizione a smog e polveri sottili peggiori notevolmente la condizione di persone già affette da disturbi respiratori o allergie, soprattutto se si tratta di bambini o anziani. Infatti nei periodi in cui nelle nostre città vengono sfiorati i limiti di polveri sottili, si verifica un picco degli accessi ai pronto soccorso e della richiesta di cure mediche. In questi casi il consiglio è di non portare i più piccoli in zone di traffico e non utilizzare i passeggini.

Essendo questi “ad altezza automobili” espongono in misura maggiore i bambini al particolato e alle emissioni di diesel.

Infine non bisogna dimenticare che anche gli ambienti di casa possono essere inquinati… È importante arieggiare gli ambienti, mantenere livelli di umidità adeguati.

Come è possibile ripulire un po’ l’aria urbana e limitare i disturbi respiratori?   La risposta è semplice: bisogna aumentare e potenziare il verde pubblico.

Giardini, parchi, aiuole ed alberi proteggono la salute e riducono i livelli parco1di inquinanti da traffico veicolare. E’ quanto propone un recente studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment e svolto nella città catalana di Barcellona. Gli scienziati hanno esaminato l’associazione tra il verde pubblico di 39 edifici e il livello di inquinamento derivante dal traffico urbano (NO2, PM2.5 e carbone nero).

Dall’indagine è emerso chiaramente che quanto più sono presenti spazi verdi all’interno e nei dintorni delle scuole, tanto più si riducono i livelli degli inquinanti.

In questo modo sarà possibile garantire, oltre che la salute, anche migliori sviluppi comportamentali e performance scolastiche. Gli inquinanti si depositano nelle vie aree periferiche, rimanendovi per anni. Le conseguenze di ciò non sono ancora chiare, ma potrebbero influire sullo sviluppo dei più giovani.


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