Un parco ad Anagni?

Nota del Circolo di S.E.L. Anagni

Perché è importante la realizzazione di un parco centrale urbano.

dettaglio volantinoLe intenzioni ed i propositi di valorizzare e rivitalizzare il centro storico o riordinare il centro urbano a tutt’oggi sono rimaste tali e lo saranno per il futuro se non si individuano le cause della decadenza e del disordine urbanistico della nostra città.
E’ nostra intenzione dare un contributo di analisi e conoscenza da condividere con altri contributi da chiunque e qualsiasi parte provengano.
Siamo dell’avviso che le cause della decadenza del centro storico siano la sottrazione di funzioni che ha subìto e i tanti vincoli cui è soggetto.
Più o meno intenzionali, sia ad opera inconsapevole nostra che di terzi, le sottrazioni sono continue e pluridecennali tanto da arrivare ad un pericoloso punto di non ritorno.
E’ facile individuarle a grosse linee senza neanche ricorrere ad analisi specifiche.

  •  Il centro storico è stato privato della scuola media.
  •  Il centro storico non ha più un minimo di verde pubblico.
  •  Chiusura dell’ospedale e ridimensionamento della struttura Asl.
  •  In centro non esiste un settore commerciale che possa dare un servizio di fornitura valida di beni per l’apertura di centri commerciali esterni.
  •  In centro non si può svolgere una qualsiasi attività artigianale.

Oltre alle sottrazioni di funzioni il centro storico è sottoposto a un regime di vincoli e divieti di natura artistica, archeologica e paesaggistica oltre ad obblighi dell’ornato che, per chi li rispetta, complica e rende difficile il riattamento del patrimonio immobiliare.
In più, relativamente all’accesso e alla circolazione, abbiamo divieti di sosta e sosta a pagamento, sensi unici di frequenti ed inaspettate modifiche, ZTL a controllo elettronico, continue chiusure e limitazioni temporanee del traffico.
Questa sottrazione di funzioni equivale a fare un salasso ad un anemico.
E’ come attuare politiche di risanamento solo con provvedimenti restrittivi.
Per invertire la tendenza in atto è necessario restituire al centro le funzioni tipiche che lo stesso svolgeva. Più che togliere è ora di dare e di fornire.
È ora di cambiare il modo di affrontare il problema del centro storico con soluzioni che diano al centro ciò di cui ha bisogno, non con soluzioni che tolgono, che privano, che vietano o che impediscono la vita in città.
Lasciare il centro storico così com’è e sperar di rivitalizzarlo con provvedimenti restrittivi è del tutto sbagliato.
La nostra partecipazione al progetto del parco dell’antica via degli orti rientra nella logica di restituzione al centro storico di quanto gli è stato sottratto. (Vedi il giardino pubblico di Piscina utilizzato a parcheggio, vedi l’area annessa alle elementari De Magistris trasformata in parcheggio, vedi l’incuria del Parco della Rimembranza).
È solo l’inizio della diversa prospettiva da cui analizzare il problema ed è un modo nuovo per dare sostanza alle politiche di valorizzazione della città.
Sono tante le cose da restituire, le funzioni da riportare, le attività da incrementare oltre alla gestione più razionale e rispettosa dei vincoli ed obblighi ora in essere.

Perché non riaprire la scuola media Vinciguerra?
Perché rinunciare all’acquisto della ex caserma dei carabinieri e non inserire l’acquisizione in un contesto di funzioni da riportare al centro?
Perché non affrontare il problema degli esercizi commerciali e delle attività artigianali che languono?

Non possiamo ridurci a considerare il problema del centro solo ed esclusivamente come un problema di parcheggi.

L’ossessione di costruire parcheggi proviene dalla necessità degli stessi al servizio del centro. Ma, in quanto idea ossessiva, si è spinti a progettarli e a localizzarli nei posti meno opportuni e sempre sottraendo aree verdi e giardini già destinate ad uso pubblico (vedi la scuola elementare e il giardino di Piscina) .
Prova di quanto affermiamo è la previsione di due parcheggi inserita nel piano triennale delle opere pubbliche 2016-2018 in Via Bagno e a Porta San Francesco, in concessione cioè privati e naturalmente a pagamento, con esposizione a mezzogiorno dentro le mura. Come dire che le macchine le parcheggiamo al sole ed eventuali giardini per i nostri figli e nipoti li localizziamo a nord, controsole.
Realizzare un parco pubblico, dentro le mura e esposto a mezzogiorno, significa in sostanza invertire la pericolosa piega delle decisioni che risultano dagli atti comunali.


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